Intervista: La polca chinata

NOME: Antonio 
COGNOME: Clemente
PROFESSIONE: Ballerino di polka chinata   
SEGNO ZODIACALE: Cancro
CARATTERE: determinato e passionale 
SEGNI PARTICOLARI: foggiano di nascita, bolognese di adozione!

Diamo il benvenuto ad Antonio Clemente, reduce da un successone in uno dei palcoscenici più importanti ed ambiti italiani, l’Ariston di Sanremo. Avete accompagnato al Festival della canzone italiana uno dei gruppi forse più eclettici del momento: gli ExtraLiscio. Una gradita sorpresa!
La vostra presenza credo che l’abbia voluta in primis Elisabetta Sgarbi  proprio per accompagnare  in una delle serate gli ExtraLiscio, sottolineando e valorizzando l’importanza della tradizione ballerina emiliano–romagnola.

Partiamo così nel raccontare in breve cos’è la polka chinata e cosa rappresenta per voi.
Per noi e i bolognesi rappresenta il riscatto  nei  momenti difficili, è un ballo storico, eseguito  tra uomini,  che si è sviluppato nel momento  in cui Bologna non se la passava benissimo  durante le guerre mondiali;  la mancanza della emancipazione femminile  ha portato gli uomini a ballare tra di loro al solo fine di pavoneggiare, di attirare  l’attenzione femminile. 

Ha origini molto antiche. Come sei entrato in questo mondo?
Tutto è partito dal mio collega Loris Brini che è sempre stato presente, siamo cresciuti insieme dalle scuole elementari, continuando alle superiori, ci siamo divisi solo all’università. Lui, verso i 12 anni, mi ha detto che il suo collega della polka chinata uomo stava lasciando il gruppo, così mi ha invitato a prendere il suo posto, insegnandomi tutto. Lo facciamo perché ci divertiamo e ci crediamo molto e raccogliamo l’energia e l’entusiasmo della gente  facendolo nostro per riuscire a portare avanti , ormai abbiamo 43 anni io e Loris (lo dice sorridendo),  anagraficamente giovani, ma per questo genere di ballo siamo già passati di 20 anni! Devi sapere che storicamente  gli uomini che ballavano la polka chinata, quando partivano per il militare ritornavano e non la facevano più.

La gente.  Come reagisce  a primo impatto?
Il riscontro di una persona tipica che guarda per la prima volta è di stupore, di allucinazione.  Non è un ballo né logico né normale.  Anzi, noi non sappiamo e mai lo potremo sapere  chi due secoli fa  ha inventato  questa particolarità  di chinarsi  e frullare come delle trottole. Roba da pazzi! E’ illogica. E forse proprio per questa caratteristica, unita al fatto che è ballata tra due uomini, la rende qualcosa di assolutamente unico nel panorama mondiale,  tant’è che ci hanno fatto rappresentare l’Italia non solo ai campionati del mondo di ballo per due volte ma anche ci ha chiamato l’Unesco nel 2018, mandandoci ad Atene a ballare!

Come è stato l’incontro con gli ExtraLiscio?
Ci chiamarono appena si formarono. Andammo a ballare per loro a Bologna, come esperimento polka chinata con la mazurca alla Filuzzi però con la simpatia delle musiche romagnole. Abbiamo vissuto un entusiasmo incredibile, un’ovazione spettacolare  ed eravamo nel tempio della Filuzzi, cioè a Bologna, noi filuzziani a ballare con le musiche romagnole. Un binomio sconcertante ma che ha veramente raccolto un entusiasmo senza pari. Lì il nostro primo incontro, lì il nostro primo amore. 
Una band con caratteristiche e competenze musicali fuori dal comune (nel senso buono).

2020 anche la partecipazione al film di Elisabetta Sgarbi presentato al Cinema di Venezia.
Ti racconto una cosa simpatica…a chi, uomini di balere, capita mai di andare alla Mostra del Cinema di Venezia? Penso a nessuno! La cosa divertente? Per me e Loris questa è stata la seconda volta, ci hanno portato con la polka chinata anche nel 2011. Una super vittoria con Leone d’Oro! Con il film sugli ExtraLiscio un premio importantissimo della Siae.

Dietro a tutto questo spettacolo c’è una grande preparazione atletica?
Una preparazione che va al di là del semplice passo di danza, tanta ginnastica specifica muscolare. Sul ballo bisogna lavorarci sopra.