Intervista a Luca Bergamini

Continua il nostro viaggio nella storia, nella musica, nella tradizione di una terra che regala emozioni: la Romagna.

In compagnia di un vero showman, cantante, musicista, direttore d’orchestra, conduttore: Luca Bergamini

L’Orchestra Luca Bergamini vanta una tradizione con origini lontane. Franco Bergamini, il mitico ed indimenticabile “Terremoto” (così soprannominato da Secondo Casadei) l’ha fondata nel 1982 e dieci anni dopo ha passato il testimone al figlio Luca, lasciandogli le redini dell’Orchestra.
Da allora, insieme alla moglie Novella Vandi, voce ed anima femminile del gruppo, si è rinnovata nell’immagine, nel look e nel repertorio acquisendo l’attuale identità, senza però mai tralasciare la musica tradizionale romagnola.
E’ una completa orchestra spettacolo, in grado di animare, divertire e vivacizzare qualsiasi tipo di festa e/o cerimonia, suonando qualsivoglia canzone, ballo e ritmo si desideri.
Con il suo vasto programma e repertorio può soddisfare le smanie di ballo di più generazioni, tanto che giovani e meno giovani si fondono in pista in una vera “onda ballerina”.


Luca Bergamini: dove sei nato? Di che segno sei? E qual è il tuo carattere?

Sono nato a Santa Sofia, sono dell’acquario ed ho un buon carattere (secondo me).
So perdonare, mi ritengo una buona persona.

Tu sei figlio d’arte, giusto?

Parlare di mio padre, Franco Bergamini, è sempre un piacere, anche perché
comunque insieme a Tonino Zoli (il grande Tugnaz) e Ivano Nicolucci e poche altre
persone hanno reso la Romagna e la nostra tradizione, il nostro folklore, conosciuto
in tutta Italia e non solo. Sono stati gli emblemi del sax e clarinetto per tantissimi
giovani specialmente negli anni 70/80 si avvicinavano al nostro mondo, alla musica
da ballo. Tuttora icone.


Quindi ti sei avvicinato a questo mondo perché sei nato in questo contesto…
fa parte del tuo DNA!

Esatto, ho iniziato a suonare nell’Orchestra del babbo, sentivo la musica dentro
senza nessuna forzatura.

Tu che incontri tanta gente, cosa ti colpisce nelle persone?

Visto che ho avuto un po’ di avventure negative con le persone (io che mi ritengo una
buona e che si fida molto) fidandomi senza alcun problema e ricevendo delle batoste,
ho cominciato a guardare la gente negli occhi. L’occhio parla. Questo mi ha aiutato
molto. Confidando più in me stesso. Senza condizionare la mia musica.

E il tuo tempo libero?

Me lo ritaglio, nonostante i vari impegni familiari e lavorativi, perché mi voglio
godere i figli e i nipoti. La televisione era un vecchio amore, mi ci sono buttato e mi
diverte molto. Ho anche la fortuna di avere una famiglia come Teleromagna e una
grande azienda come Orogel che mi appoggiano in tutto in questo momento.

In questo momento difficile hai mantenuto un rapporto con il pubblico che vi ha sempre amato inventandovi e creando dirette social con Novella, tua moglie.

Si, ci siamo inventati dal nostro studio questo modo di comunicare con loro,
mantenendo un attento rapporto e condividendo con loro momenti di vita facendoli
sentire più vicini, amici della nostra famiglia.

A quale località romagnola sei più affezionato?
Galeata, il mio paese.

Quale brano firmato Casadei preferisci?
Ce ne sono tanti… “Cara Forlì” è una canzone che mi ha portato fortuna. Mi ha dato
molta visibilità nel mondo del liscio, perché all’inizio ero messo un po’ da parte
dagli amanti del folk, che dicevano che non portavo avanti questo genere, cosa che non è
assolutamente vera, visto che ultimamente sto riproponendo brani tradizionali di mio
padre e di Secondo Casadei, come mi ha sempre insegnato il babbo!

Continua il nostro viaggio nella storia, nella musica, nella tradizione di una terra che regala emozioni: la Romagna.

In compagnia di un vero showman, cantante, musicista, direttore d’orchestra, conduttore:Luca Bergamini

L’Orchestra Luca Bergamini vanta una tradizione con origini lontane. Franco Bergamini, il mitico ed indimenticabile “Terremoto” (così soprannominato da Secondo Casadei) l’ha fondata nel 1982 e dieci anni dopo ha passato il testimone al figlio Luca, lasciandogli le redini dell’Orchestra.
Da allora, insieme alla moglie Novella Vandi, voce ed anima femminile del gruppo, si è rinnovata nell’immagine, nel look e nel repertorio acquisendo l’attuale identità, senza però mai tralasciare la musica tradizionale romagnola.
E’ una completa orchestra spettacolo, in grado di animare, divertire e vivacizzare qualsiasi tipo di festa e/o cerimonia, suonando qualsivoglia canzone, ballo e ritmo si desideri.
Con il suo vasto programma e repertorio può soddisfare le smanie di ballo di più generazioni, tanto che giovani e meno giovani si fondono in pista in una vera “onda ballerina”.


Luca Bergamini: dove sei nato? Di che segno sei? E qual è il tuo carattere?

Sono nato a Santa Sofia, sono dell’acquario ed ho un buon carattere (secondo me).
So perdonare, mi ritengo una buona persona.

Tu sei figlio d’arte, giusto?

Parlare di mio padre, Franco Bergamini, è sempre un piacere, anche perché
comunque insieme a Tonino Zoli (il grande Tugnaz) e Ivano Nicolucci e poche altre
persone hanno reso la Romagna e la nostra tradizione, il nostro folklore, conosciuto
in tutta Italia e non solo. Sono stati gli emblemi del sax e clarinetto per tantissimi
giovani specialmente negli anni 70/80 si avvicinavano al nostro mondo, alla musica
da ballo. Tuttora icone.


Quindi ti sei avvicinato a questo mondo perché sei nato in questo contesto…
fa parte del tuo DNA!

Esatto, ho iniziato a suonare nell’Orchestra del babbo, sentivo la musica dentro
senza nessuna forzatura.

Tu che incontri tanta gente, cosa ti colpisce nelle persone?

Visto che ho avuto un po’ di avventure negative con le persone (io che mi ritengo una
buona e che si fida molto) fidandomi senza alcun problema e ricevendo delle batoste,
ho cominciato a guardare la gente negli occhi. L’occhio parla. Questo mi ha aiutato
molto. Confidando più in me stesso. Senza condizionare la mia musica.

E il tuo tempo libero?

Me lo ritaglio, nonostante i vari impegni familiari e lavorativi, perché mi voglio
godere i figli e i nipoti. La televisione era un vecchio amore, mi ci sono buttato e mi
diverte molto. Ho anche la fortuna di avere una famiglia come Teleromagna e una
grande azienda come Orogel che mi appoggiano in tutto in questo momento.

In questo momento difficile hai mantenuto un rapporto con il pubblico che vi ha sempre amato inventandovi e creando dirette social con Novella, tua moglie.

Si, ci siamo inventati dal nostro studio questo modo di comunicare con loro,
mantenendo un attento rapporto e condividendo con loro momenti di vita facendoli
sentire più vicini, amici della nostra famiglia.

A quale località romagnola sei più affezionato?
Galeata, il mio paese.

Quale brano firmato Casadei preferisci?
Ce ne sono tanti… “Cara Forlì” è una canzone che mi ha portato fortuna. Mi ha dato
molta visibilità nel mondo del liscio, perché all’inizio ero messo un po’ da parte
dagli amanti del folk, che dicevano che non portavo avanti questo genere, cosa che non è
assolutamente vera, visto che ultimamente sto riproponendo brani tradizionali di mio
padre e di Secondo Casadei, come mi ha sempre insegnato il babbo!